TOMORROWS
A Land of Water
TOMORROWS - A Land of Water
Fondazione Cariverona
con
Veronafiere S.p.A. - ArtVerona
Contemporanea - Università di Verona
Urbs Picta
in collaborazione con
AGIVERONA
Careof
Diplomart - Bridge Film Festival
LOOP Barcelona
media partner
exibart
Jessica Bianchera
assistant curator
Giulia Costa
Daria Ferrari
Alessia Rodighiero
ufficio stampa
Tania Cefis
mediazione
Valeria Marchi
UniCredit
ideato, organizzato e promosso da
Urbs Picta
in collaborazione con
Fondazione Cariverona
Veronafiere S.p.A. - ArtVerona
Contemporanea - Università di Verona
media partner
exibart
Jessica Bianchera
visual e comunicazione
Sindi Karaj
ufficio stampa
Tania Cefis
coordinamento
Valentina Rigotti
parte del progetto
TOMORROWS - A land of water
12 ottobre – 10 novembre 2024
Castel San Pietro, Verona
a cura di / curated by
Jessica Bianchera e Marta Ferretti
artisti / artists
DAVRA research collective
(Saodat Ismailova, Madina Joldybek, Zumrad Mirzalieva) Lina Dib
Elena Mazzi
Alberta Whittle
Opening
venerdì 11 ottobre 2024
Castel San Pietro, Piazzale Castel San Pietro, Verona
ore 21.30 live performance di Lorenzo Senni
e a seguire dj-set Ritmica
a cura di Path Festival
La mostra Tomorrows - A Land of Water presenta il lavoro di un gruppo di artiste che, attraverso il video e l'immagine in movimento -ma non solo- esplorano quattro casi emblematici nelle dinamiche tra la specie umana e l'ambiente, con particolare attenzione all'acqua. Dall'Asia Centrale di DAVRA research collective (Saodat Ismailova, Madina Joldybek, Zumrad Mirzalieva), al Golfo del Messico con Lina Dib, dai ghiacci artici di Elena Mazzi, al Mar dei Caraibi con Alberta Whittle, le complessità della crisi climatica intrecciano la storia passata, presente e futura della vita sul nostro pianeta sottolineando l'urgenza di un cambiamento e di una maggiore consapevolezza collettiva, invitando a riflettere sul rapporto della nostra specie con l'ambiente e a riconsiderare le dinamiche storiche e culturali che ci hanno condotti a questa crisi.
The exhibition Tomorrows - A Land of Water presents the work of a group of women artists who, through video and moving image-but not only-explore four emblematic cases in the dynamics between the human species and the environment, with a focus on water. From DAVRA Collective's Central Asia (Saodat Ismailova, Madina Joldybek, Zumrad Mirzalieva), to the Gulf of Mexico with Lina Dib, from Elena Mazzi's Arctic ice, to the Caribbean Sea with Alberta Whittle, the complexities of the climate crisis intertwine the past, present and future of life on our planet, underscoring the urgency for change and greater collective awareness, inviting us to reflect on our species' relationship with the environment and to reconsider the historical and cultural dynamics that have led us to this crisis.
ARTISTS
DAVRA research collective
(Madina Joldybek, Zumrad Mirzalieva, Saodat Ismailova)Taming Women and Waters in Soviet Central Asia
Il progetto per Matter of Art Biennale del collettivo di ricerca DAVRA (Madina Joldybek, Zumrad Mirzalieva, Saodat Ismailova) esplora le connessioni storiche tra l'inadeguato sfruttamento dell'acqua e il lavoro femminile nell'Asia centrale di epoca sovietica.
Il progetto, incentrato sul Grande Canale di Fergana e sulla rapida modernizzazione, esamina la manipolazione intenzionale delle risorse idriche e delle donne a fini industriali.
The project for Matter of Art Biennale by DAVRA research collective (Madina Joldybek, Zumrad Mirzalieva, Saodat Ismailova) explores the historical connections between inadequate water exploitation and female labor in Soviet-era Central Asia. Centered around The Great Fergana Canal and rapid modernisation, the project examines the intentional manipulation of both water resources and women for industrial ends.
Lina Dib
THRESHOLDTHRESHOLD è un'installazione audiovisiva interattiva che rappresenta la costa del Golfo del Texas. L'opera cattura il momento poco prima del tramonto, in cui il cielo assume una sfumatura rosata, una sorta di soglia in cui qualcosa sta per accadere. Man mano che gli spettatori si avvicinano allo schermo, il video e l'audio rallentano, trasformandosi in un rimbombo profondo, mentre i colori si desaturano. Quando il video è quasi immobile, i corpi degli spettatori ‘liquefano’ l'immagine, creando un'interazione unica.
THRESHOLD è un omaggio a Wave di Thierry Kuntzel e a Sunsets di Andy Warhol. L'opera esplora le specificità di un luogo e la nostra relazione con i sistemi naturali, parte di una serie più ampia di paesaggi tossici e seducenti. Basato su eventi come il disastro ambientale della BP del 2010, la più grande catastrofe ambientale nella storia degli Stati Uniti, e l'uragano Harvey del 2017, che ha riversato innumerevoli tossine nel Golfo, THRESHOLD riflette su come ci distanziamo dalla natura in modi dannosi. L'opera suggerisce i nostri tentativi maldestri di controllare forze talmente immense da essere quasi impensabili, invitandoci a ripensare i concetti di potere, interconnessione, ecologia e casa.
La programmazione per THRESHOLD è stata realizzata da Taylor Knapps.
THRESHOLD is an interactive audiovisual installation of the Texas gulf shore. It is just before sunset, at the pinkish cusp of something about to go down. The video slows, the audio slows to a deep rumble, and the color desaturates as viewers approach the screen. When the video is at a near standstill, viewers ‘liquify’ the image with their bodies.
THRESHOLD is an homage to Thierry Kuntzel’s Wave and to Andy Warhol’s Sunsets. It is a meditation on the specificities of place and on our relationship to natural systems. This piece is part of a larger series of toxic and luring landscapes. Based on the BP oil spill (2010), the largest environmental disaster in US history, and Hurricane Harvey (2017) that spilled countless toxins into the gulf, THRESHOLD reflects on the deleterious ways we separate ourselves from nature. The piece gestures to our clumsy attempts control things so large they border on the unfathomable. In doing so, it encourages us to rethink notions of power, interconnectedness, ecology and home. Programming for THRESHOLD by Taylor Knapps
Elena Mazzi
The upcoming Polar Silk RoadThe upcoming Polar Silk Road analizza il complesso intreccio tra economia, geopolitica, ecologia e mobilità all’interno delle regioni artiche maggiormente interessate dalle trasformazioni infrastrutturali e politiche legate alla Via Polare della Seta, con particolare attenzione all’Islanda. Questo asse, che connetterà Europa, Russia e Cina, si svilupperà in quanto “rotta del nord” alternativa rispetto a quelle marittime tradizionali, sfruttando il sottosuolo dei mari artici, che contengono il 20% delle risorse globali pianeta, tra cui petrolio, gas, uranio, oro, platino e zinco. L’opera consta di un video che documenta una serie di luoghi cardine di questa transizione, come ad esempio l’eventuale nuovo porto di Finnafjörður, nel nord-est dell’Islanda, e il vicino Istituto CIAO, il nuovo osservatorio meteorologico-astronomico fondato per cementare l’accordo tra Cina e Islanda, paesi oggi protagonisti nel processo di definizione della nuova rotta commerciale nell’Artico. L’opera si articola attraverso una serie di interviste a figure che hanno contribuito alla progettazione di tali luoghi, fra cui politici locali, ricercatori, pescatori e allevatori. Le interviste sono state rimodellate in un testo che accompagna le immagini, aggiungendo un ulteriore livello di lettura a metà tra finzione e realtà.
The upcoming Polar Silk Road intends to analyze the complex intertwining between economy, geopolitics, ecology and mobility within the Arctic regions mostly affected by the infrastructural, economic and political transformations linked to the Polar Silk Road, in particular Iceland. This axis, which will connect Europe, Russia and China by opening a “Northern Route”, will be an alternative to the traditional maritime ones and will exploit the subsoil of the Arctic seas which contain 20% of all the planet’s reserves, including oil, gas, uranium, gold, platinum and zinc. The work consists of a video documenting some key places of this transition, such as the possible new port of Finnafjörður in the north-east of the island and the nearby CIAO Institute, the new meteorological-astronomical observatory founded to cement the agreement between China and Iceland, countries that are now protagonists in the process of defining the new trade route in the Arctic. The work is divided into a series of interviews with figures who contributed to the design of these places, local politicians, researchers, fishermen and farmers. The interviews were reshaped in a text accompanying the video images, adding an additional level of reading, halfway between fiction and reality.
Alberta Whittle
Between a whisper and a cryL'opera di Whittle del 2019 intitolata between a whisper and a cry è composta da un video proiettato sui resti architettonici di una casa di proprietà sommersa, l'installazione multimediale evoca il paesaggio tipico della patria di Whittle. Da “June gloom” a “October too soon”, mese per mese, la narrazione del video attraversa la stagione degli uragani. Con un collage di filmati d'archivio e filmati, l'opera di Whittle evoca i fantasmi sempre presenti del colonialismo, della tratta transatlantica degli schiavi e della crisi climatica, mappando le storie intricate dell'impero e della catastrofe ambientale attraverso i corpi e i confini. Che si tratti di siccità o di inondazioni, l'acqua si rivela un luogo in grado di assorbire, affondare e trattenere questi fantasmi. Nella sua narrazione e presentazione, l'opera fa riferimento al libro In the Wake: On Blackness and Being della studiosa Christina Sharpe. Wake: On Blackness and Being della studiosa Christina Sharpe, che descrive l'anti-negatività come una sorta di “tempo” - un fenomeno quasi atmosferico - che oscilla e si sommerge, investendo come onde. Interrogando i ricordi e la vita che queste acque racchiudono, Tra un sussurro e un grido chiede al pubblico di considerare i propri corpi e il loro rapporto con gli effetti del colonialismo e della schiavitù che ancora si ripercuotono all'esterno. Per Whittle, questo lavoro è un'offerta, un atto di riparazione, un'insistenza sulla sopravvivenza e un invito alla liberazione”.
Whittle's 2019 work titled between a whisper and a cry consists of a video projected onto the architectural remains of a submerged estate house, the multimedia installation evokes the typical landscape of Whittle's homeland. From “June gloom” to “October too soon,” month by month, the video's narrative spans the hurricane season. With a collage of archival footage and film footage, Whittle's work evokes the ever-present ghosts of colonialism, the transatlantic slave trade and the climate crisis, mapping the tangled histories of empire and environmental catastrophe across bodies and borders. Whether droughts or floods, water proves to be a place that can absorb, sink, and hold these ghosts. In its narrative and presentation, the work references the book In the Wake: On Blackness and Being by scholar Christina Sharpe. In the Wake: On Blackness and Being by scholar Christina Sharpe, which describes anti-negativity as a kind of “weather”-a quasi-atmospheric phenomenon-that sways and submerges, investing like waves. Questioning the memories and life that these waters hold, Between a Whittle and a Cry asks the audience to consider their own bodies and their relationship to the effects of colonialism and slavery that still ripple outward. For Whittle, this work is an offering, an act of reparation, an insistence on survival and an invitation to liberation.”
TOMORROWS - A Land of water
Exhibition
Fondazione Cariverona
con
Veronafiere S.p.A. - ArtVerona
Contemporanea - Università di Verona
Urbs Picta
in collaborazione con
Accademia di Belle Arti statale di Verona
AGIVERONA
Careof
Path Festival
media partner
exibart
Jessica Bianchera
Marta Ferretti
assistant curator
Giulia Costa
Alessia Rodighiero
ufficio stampa
Tania Cefis
exhibition design
Jacopo Mazzonelli
mediazione
Valeria Marchi
Public program